La Carnia e il Gemonese offrono agli arrampicatori una moltitudine di itinerari che spaziano dalle placche calcaree agli strapiombi di conglomerato.
Abbiamo scelto per voi i siti più rappresentativi di questo territorio con la speranza che in ciascuno di essi ognuno possa trovare l’itinerario in grado di regalargli emozioni autentiche. Si spazia dalle pareti per esperti che alternano tiri di resistenza a itinerari puramente tecnici a falesie per famiglie e neofiti.
Le falesie non sono mai particolarmente affollate e la loro collocazione, immerse in boschi di faggio, regalano allo scalatore un mix di emozioni tra quiete ed entusiasmanti salite.
Gemona |
Scarica una brochure della Falesie del Glemine
Collocate a ridosso della cittadina, a due passi dal Duomo, costituiscono il più interessante polo di arrampicata delle zona prealpina. Esse sono suddivise in diverse aree, ognuna delle quali ha differenti caratteristiche, tanto da soddisfare le più varie esigenze del free-climber.
Sala Boulder – Gemona
New entry tra le proposte di “Gemona città dello sport”: la Sala Boulder “Città di Gemona”!
Ora a Gemona si potrà arrampicare anche indoor, lontano dai capricci del tempo, in sicurezza, scegliendo tra vari gradi di difficoltà di salita e seguiti da personale preparato e competente.
Realizzata con altezze e volumi facilitati, è idonea ad ospitare un pubblico che va da un età minima di 6 anni, sino all’età adulta.
Settore didattico – Gemona
Immerso nella vegetazione alla base dello Spigolo del Glemine, il settore didattico è il luogo ideale per l’approccio all’arrampicata, sia dei bambini che dei principianti.
L’altezza contenuta entro una decina di metri, la parete ricca di appigli, l’ottima attrezzatura delle vie, sono le peculiarità che la indicano quale luogo ideale
per lo svolgimento dei corsi di arrampicata di base.
La verticale parete gialla ben visibile dal sagrato del Duomo è stata salita per la prima volta da Marcello Bulfoni negli anni ‘70 e perciò porta il suo nome.
Ora su questa parete vi sono diverse linee di arrampicata, la scalata richiede continuità su piccole tacche e movimenti molto tecnici, il livello va dal 6a al 7a.
Placche – Gemona
Questa è la falesia più frequentata di Gemona. Le placche leggermente appoggiate offrono movimenti di aderenza e di equilibrio, la difficoltà è media,
fino al 5c, e la chiodatura eccellente.
L’esposizione ad ovest della parete e il microclima del luogo suggerisce l’arrampicata pomeridiana nelle mezze stagioni oppure la mattina nelle giornate afose.
Strapiombi – Gemona
Il settore più difficile di Gemona è il grande strapiombo nero alla base del Monte Glemine. Mentre i top climber provano e riprovano gli itinerari più duri, fino all’8c, nei settori di sinistra e di destra diverse vie di buon livello, dal 6a al 7b, possono essere affrontate anche da arrampicatori ben preparati.
Sono linee eleganti, su un calcare grigio verticale, piccole prese e aderenza, movimenti raffinati, materia da intenditori!
Trasaghis |
La chiesetta di San Michele dei Pagani, dal caratteristico colore rosso, è incastrata nella parete di roccia, che pare proteggerla sotto il suo strapiombo. La si raggiunge in pochi minuti di sentiero da Braulins e si arrampica sulle pareti di fianco alla chiesetta e su altri settori poco distanti. La falesia è particolarmente apprezzata nei mesi invernali, favorita dal microclima ideale in quel periodo.
San Michele – Trasaghis
Le pareti a lato della chiesetta di San Michele sono costituite da un conglomerato giallo e grigio, con prese su buchi naturali e blocchi. Gli itinerari sulla destra superano un forte strapiombo, richiedendo forza e grande resistenza, a sinistra invece la parete è più alta e meno aggettante, domina il gesto tecnico e la continuità.
Grigiotti – Trasaghis
Questo settore meno conosciuto e più appartato è costituito da due pareti, una di conglomerato giallo, alta e strapiombante, dalla caratteristica simile alla falesia di San Michele. L’altra invece è verticale e di calcare grigio, da cui il nome della falesia, ed è molto apprezzata per i movimenti raffinati della scalata, dove l’uso della forza deve essere unito ad una ottima padronanza tecnica.
Cavazzo Carnico |
Un’affascinante grotta di conglomerato immersa nella forra Cjanevade; questa è la falesia di Cavazzo, dato il terreno strapiombante e la conformazione della roccia è ideale per gli amanti dell’arrampicata esplosiva, il termine “forza- resistenza” sintetizza perfettamente la tipologia di scalata.
Falesia difficile: tiri dal 6a all’8c
SOMPLAGO – Cavazzo
In un ambiente tranquillo e soleggiato si erge questa parete di conglomerato che offre una varietà di itinerari fino al grado 8a. La Chiesa di San Candido e il rio che ne attraversa la base fanno da cornice a questo luogo di arrampicata. Ideale per famiglie con bambini.
Falesia per tutti: tiri dal 4c all’8a
PARETE BIANCA – Cavazzo
La parete di conglomerato spicca tra gli alberi bianca e imponente, regalando all’arrampicatore una spettacolare varietà di interpretazioni per ogni singolo itinerario: infatti solo la linea degli spit indica il tracciato, il resto è frutto delle abilità dell’arrampicatore che sarà libero di disegnare la “sua” linea di salita.
Falesia di media difficoltà: tiri dal 5c al 7c


Verzegnis |
Leggero strapiombo, buchi e micro tracce, arrampicata tecnica dove “dita” e resistenza non possono mancare. Le vie sono tutte impegnative e di certo la parete vi lascerà “senza fiato” non fosse altro per l’incredibile continuità.
Falesia difficile: tiri dal 7a all’8b
Villa Santina |
CHIESETTA – Villa Santina
A pochi minuti dalla piccola chiesetta di Sant’Antonio a Villa Santina è situata la parete d’arrampicata che con i suoi tiri omogenei nelle difficoltà offre all’arrampicatore una scalata su calcare verticale leggermente strapiombante. I gradi non vanno sottovalutati e ogni tiro dara’ del filo da torcere, ma questo non deve scoraggiare chi volesse trascorrere una piacevole giornata immerso nella natura e nella tranquillità.
MASSO DELL’INCENERITORE – Villa Santina
Come un meteorite caduto dal cielo così si presenta questo masso che sembra sceso dall’alto per offrire i suoi quattro lati agli arrampicatori più esigenti.
Il masso dell’inceneritore o Sasso Bonsai è una tra le più piccole falesie della zona, ma la sua particolare collocazione, le difficoltà e il tipo di scalata fanno di questo luogo un posto da visitare assolutamente.
I tiri hanno una lunghezza media di 12-15 metri, ma nonostante questo sono un exploit di tecnica e resistenza: tre lati su quattro infatti si presentano leggermente strapiombanti e le tacche contribuiscono a offrire una scalata davvero impegnativa; il bosco poi regala quella giusta tranquillità per alternare momenti di riposo con momenti di grinta.
Falesia medio-difficile: tiri dal 5c all’8a
MADRABAU – Villa Santina
Si tratta sicuramente di una tra le più storiche falesie della zona che con i suoi itinerari su roccia calcarea è in grado di regalare giornate indimenticabili soprattutto nel periodo che va da ottobre a marzo; l’esposizione a Sud infatti permette di scalare in maniche corte anche nelle rigide giornate invernali.
Falesia di difficoltà media: tiri dal 5c all’8a
Raveo |
CUEL DI NUVOLAE – RAVEO
Rappresenta una delle falesie più frequentate della zona per chi arrampica, sui gradi dal 6a al 7a.
La parete di calcare sviluppa una ventina di tiri tutti assolutamente da provare, che richiedono buone doti tecniche e movimenti ricercati su placca. Falesia imperdibile e di soddisfazione per gli amanti della placca.
Falesia di difficoltà media: tiri dal 5c al 7a
PILASTRO BONAN – RAVEO
Poco distante da Raveo Cuel di Nuvuolae, alla fine di un piacevole sentiero nel bosco di faggi si trova la Falesia Del Pilastro Bonan.
I tiri tutti di difficoltà superiori al 7a sono dei veri e propri capolavori e richiedono buona tecnica e resistenza.
Falesia difficile: tiri dal 6c all’8a








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